Foto di PUNTA SAN VIGILIO SUL LAGO DI GARDA (VERONA)- CREDIT LATITUD3S/REGIONE DEL VENETO
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Itinerario di 5 giorni

Foto di PUNTA SAN VIGILIO SUL LAGO DI GARDA (VERONA)- CREDIT LATITUD3S/REGIONE DEL VENETO

Lessinia – Valpolicella – Lago di Garda

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L'esperienza

Storica terra di mercanti, di nobili dimore, a controllo dei vasti latifondi della Repubblica Serenissima, con campagne magistralmente coltivate. Terra di confine, costellata di fortificazioni, teatro di battaglie, dal Medioevo al Risorgimento ai conflitti del Novecento. Terra laboriosa, dove il progresso economico non abbandona il legame con le sue radici. Oggi i 98 comuni della provincia di Verona sono uniti grazie alla Destination Verona and Garda Foundation, in sei territori: la città di Verona, il Lago di Garda e il suo entroterra (la zona del Monte Baldo e delle Terre del Custoza), la Valpolicella, la Lessinia, il territorio orientale del Soave e la zona più a sud, la Pianura dei Dogi. Sono territori storicamente omogenei per le caratteristiche ambientali e territoriali, ma anche per le migrazioni interne che hanno conosciuto, quando le famiglie contadine cambiavano dimora, e spesso paese di residenza, al cambiare del datore di lavoro. Questo itinerario si snoda tra Lessinia, Lago di Garda e Valpolicella, toccando storia, aspetti naturalistici e raccontandovi del patrimonio enogastronomico che lo contraddistingue nell’ospitalità, anche con i suoi Presidi Slow Food.

Info e contatti: www.destinationveronagarda.it

In pillole

Itinerario

Alla ricerca di fossili nella pesciara di Bolca

Il percorso inizia al museo, in via San Giovanni Battista a Bolca di Vestenanova. Il museo nasce su iniziativa della famiglia Cerato, arrivata a Bolca già nel Seicento per scavare nelle miniere di carbone: rinvengono numerosi fossili, di coccodrilli, di tartarughe e di palme. Per secoli l’attività di estrazione della lignite procede di pari passo con i rilevanti ritrovamenti paleontologici, esposti in importanti musei nazionali e stranieri. È solo negli anni Settanta del Novecento che viene realizzato il museo, nel tempo rinnovato per dialogare con i visitatori con i più moderni linguaggi espositivi. Terminata la visita al museo, ci si sposta nella pesciara, raggiungibile percorrendo poco più di un chilometro a piedi. Qui i visitatori potranno vivere l’esperienza di ritrovare in prima persona dei resti fossili, aiutandosi con piccoli martelli. Il sito (museo dei fossili e pesciara) è aperto da marzo a ottobre, mentre nei mesi invernali è possibile visitare solamente il museo della famiglia Cerato.

Info e contatti: www.museodeifossili.it – info@museodeifossili.it – tel. 3334653861

 
 
 
 
 

I trombini di San Bortolo delle Montagne

Le loro origini risalgono ai primi del Seicento, quando 24 soldati furono incaricati di difendere i confini con il Trentino, armati di archibugi a miccia e moschettoni: armi che nel corso dell’Ottocento si trasformarono in Trombini festosi e devozionali, usati a scopo folkloristico, allietando le manifestazioni nelle varie contrade della Lessinia, con le loro scariche a salve. Oggi questa tradizione è custodita da un’associazione folkloristica di San Bortolo delle Montagne, unica nel suo genere in Europa. Consigliamo la visita al Museo dei Trombini della Lessinia, in Piazza Vittorio Veneto a San Bortolo di Selva di Progno, a fianco del campanile della chiesa. Il museo è aperto da aprile a settembre, mentre nei mesi invernali la visita è possibile su prenotazione, per gruppi di almeno 10 persone.

Info e contatti: www.trombinidisanbortolo.com

Tracce di cultura cimbra a Giazza

Giazza (Ljetzan in cimbro) è una frazione del comune di Selva di Progno, l’unica degli antichi Tredici Comuni della Lessinia dove si parla ancora il cimbro, quella parlata portata da un gruppo di emigranti di origine bavarese insediatisi nel territorio in epoca medievale. Attraversata dal Sentiero Europeo E5, Giazza ospita il Museo dei Cimbri, dove sono documentate le vicende storiche, linguistiche, culturali di questo popolo. Giazza è nota anche per la grande e bella foresta demaniale che la avvolge.

Info e contatti: www.cimbri.it

Trincee di Malga Pidocchio, a Erbezzo

Durante la Grande Guerra, l’area della Lessinia ha rivestito un ruolo molto importante come linea difensiva, disseminata di forti e postazioni realizzati tra il 1881 e il 1911. Sul confine con l’Impero Austro-Ungarico, per più di 15 km, furono realizzati circa 8000 metri di trincee, che seguivano il naturale andamento del terreno, oltre a reticolati, postazioni per mitragliatrici, ricoveri in caverna per uomini e provviste. Tra gli alti pascoli della Lessinia, nel comune di Erbezzo, troviamo alcuni naturali ammassi rocciosi rimodellati, al tempo, dai soldati: corridoi, gallerie, caverne, stanze, cucine, dormitori, scale e trincee in parte sormontate da lastre in pietra ed in parte predisposte per essere mimetizzate con rami secchi, nelle pareti laterali. Raggiungibile a piedi e situato tra Malga Lessinia (ex caserma delle truppe italiane, oggi ristorante tipico) e il Rifugio Castelberto (posizionato già oltre il confine, era una caserma austriaca). Percorso ad anello partendo da Malga Lessinia, Bivio del Pidocchio, dove sarà possibile parcheggiare l’auto sull’erba a bordo strada. Si continuerà sul sentiero sterrato del CAI 250 (SP 14) raggiungendo prima Malga Lessinia, le Trincee della Grande Guerra fino al Bivio per il Monte Castelberto dove, tenendo la sinistra, si arriverà al Rifugio Castelberto. Durata: circa 2 ore – Lunghezza: 7,74 chilometri – Dislivello: 196 metri.

A Bosco Chiesanuova, perla della Lessinia

È uno dei paesi più popolosi della Lessinia, e si suddivide in varie frazioni, oltre a circa 250 piccoli nuclei abitativi detti contrade, oggi in parte disabitate. Ma c’è di più, alti verdi pascoli caratterizzano le quote più elevate del territorio, dove sin da millenni si svolge l’alpeggio estivo, grazie ad antiche casare e baiti di pietra. Con il passare dei secoli, Bosco Chiesanuova vide una continua crescita fino a quando, dopo l’unità d’Italia, cominciò ad essere frequentato da nobili e borghesi. Nel 1928, dichiarata Stazione Climatica, fu sede della prima Azienda di Cura Soggiorno e Turismo del Veronese, quando il turismo estivo ed invernale di villeggiatura rese Bosco Chiesanuova la “perla” dei Monti Lessini, registrando presenze turistiche pari ad altre località montane trentine. Dal centro partono diversi sentieri, che consentono al visitatore di conoscere l’architettura tipica della Lessinia, la natura incontaminata e le numerose chiesette e cappelle religiose disseminate sul territorio. Il rinnovato Museo Etnografico “La Lessinia: l’uomo e l’ambiente”, Luxino, in via Mercato 28, ci narra di questa terra, dalla preistoria, l’alpeggio, la fienagione, la lavorazione del latte, la produzione del carbone vegetale, del ghiaccio e della calce, la falegnameria, la filatura, la tessitura e la religiosità popolare. Un importante approfondimento è dedicato alle migrazioni. Sono parte integrante del Museo anche due sezioni staccate a carattere tematico: la Giassàra del Grietz e il Baito della Coletta, a pochi chilometri dal centro di Bosco Chiesanuova.

Info e contatti: https://www.visitlessinia.eu/it/museo-etnografico-luxino-bosco-chiesanuova-21

La Lessinia nel piatto

La Lessinia vanta ben tre prodotti presìdi Slow Food: il formaggio Monte Veronese DOP, la Pecora Brogna e il Pero Misso. Formaggi, carne e vegetali, frutti della terra e della trasformazione dell’uomo: nei ristoranti locali si possono degustare piatti caratterizzati dall’uso di ingredienti semplici, come le erbe spontanee (ortiche, tarassaco, aglio orsino, ecc.), gustosissimi piatti di carne e salumi. Impossibile non assaggiare gli gnocchi sbatùi (detti anche di malga o della Lessinia). Il tutto accompagnato dal vino Durello, tipico di questo territorio.

Scopri la Lessinia: www.visitlessinia.euwww.valpantena.orgwww.altalessinia.com

Madonna della Corona: un santuario affacciato sulla Val d’Adige

Questo luogo è la meta ideale per chi desidera unire momenti di preghiera e serenità interiore a occasioni per rilassarsi e godere in tutta tranquillità degli spettacoli che la natura può offrirvi. Il Santuario si trova a Spiazzi in una delle località più suggestive dell’alta Italia. Sorge aggrappato sulla roccia dei monti che lo circondano, a 774 metri sul mare, a strapiombo sulla valle dell’Adige. Il Santuario diocesano di Verona della Madonna della Corona è aperto tutto il tempo dell’anno.

Info e contatti: https://madonnadellacorona.it

Rivoli, terra di forti e di monumenti naturali

Affacciata sulla val d’Adige e a due passi dal Lago di Garda, circondato dalle montagne, i monti Lessini da un lato, il monte Baldo dall’altro, la zona che circonda Rivoli rappresenta una sorta di paradiso per escursionisti e sportivi, oltre che un tradizionale luogo di villeggiatura per turisti. Rivoli Veronese si trova in un luogo molto particolare, allo sbocco della val d’Adige, da sempre porta d’accesso alla pianura padana e al bacino del mediterraneo. La battaglia che ha reso celebre Rivoli in tutto il mondo fu quella condotta da Napoleone Bonaparte il 14 gennaio 1797, tanto da portare il Generale ad intitolare una centralissima via di Parigi “Rue de Rivoli”, mentre nel luogo di battaglia fece erigere un monumento che venne parzialmente distrutto nel 1814 dagli austriaci quando ripresero possesso di questo territorio. Durante il Risorgimento italiano Rivoli fu oggetto di nuovi combattimenti: ne sono testimonianza i maestosi forti asburgici che costellano questo territorio.

Info e contatti: www.visitbaldoadige.it

Il museo del Castello di Torri del Benaco: uno sguardo sulla vita sul lago

Il museo ha sede dal 1980 nel castello eretto nel 1383 da Antonio della Scala e restaurato nel 1980. Offre all’interno una testimonianza dei lavori tradizionali di Torri del Benaco e del medio e alto Garda: la coltivazione dell’olivo e la pesca. Una sezione è dedicata alle incisioni rupestri del lago di Garda, che risalgono in parte all’epoca preistorica, raffigurate mediante riproduzioni e calchi dagli originali. Interessante la visita alla “limonara”, una delle ultime serre rimaste sul lago di Garda, con piante secolari di limoni. È possibile accedere ai camminamenti delle mura del castello. Il museo è aperto da aprile ad ottobre.

Info e contatti: www.museodelcastelloditorridelbenaco.it

Cisano e l’olio d’oliva

Questo territorio ben si presta alla coltivazione degli olivi. A testimonianza di ciò, a Cisano, frazione di Bardolino, è stato aperto un museo dell’olio, con un percorso che si snoda a partire dal racconto di un’epoca in cui le tecniche di lavorazione sembravano immutabili, fino a giungere agli inizi del Novecento, con la svolta offerta dal progresso tecnologico. In esposizione vi sono strumenti antichi e inconsueti, in uso già dal Settecento: presse a leva, frantoi con ruota a trazione idrica e altri attrezzi originali. Un’apposita sezione racconta la coltivazione e la produzione dell’olio attraverso video e pannelli didattici. Il museo è aperto tutto l’anno, con alcuni periodi di chiusura per ferie.

Info e contatti: www.museum.it/it/museo-olio

Le Terre del Custoza

Terre del Custoza è un partenariato di sei comuni, situati tra la città di Verona e il Lago di Garda e collocati sulle colline in cui si coltivano le uve che danno vita al vino Custoza. Sommacampagna, Bussolengo, Castelnuovo del Garda, Sona, Valeggio sul Mincio, Villafranca di Verona, sono un territorio unico, dove agricoltura, storia, architettura parlano la stessa lingua. Undici gli itinerari cicloturistici che portano in ciascun comune: www.terredelcustoza.com/it/esperienze/itinerari-cicloturistici/ I comuni delle Terre del Custoza fanno parte del Museo Diffuso del Risorgimento (MuDRi), un museo a cielo aperto fatto di campi di battaglia, sale espositive e monumenti, testimoni delle guerre per l’Indipendenza italiana. MuDRi: www.museodiffusodelrisorgimento.it/territorio-alto-mincio.html Percorsi in bicicletta: www.alltrails.com/it-it/members/percorsi-risorgimento

Valeggio sul Mincio

Valeggio sul Mincio è situata sulle colline moreniche tra le splendide città d’arte di Verona e Mantova, immersa nella Valle del Mincio, che ben si presta a lunghe passeggiate ed escursioni in bicicletta. Presenta importanti fortificazioni medievali, il Castello scaligero, il Ponte visconteo e la linea difensiva del Serraglio, che conferiscono ancora oggi al territorio suggestive visuali e panorami. Il vero fiore all’occhiello di Valeggio, inserito nella rete dei Borghi più belli d’Italia, è il piccolo centro abitato di Borghetto, sul fiume Mincio, dove il corso d’acqua e le storiche architetture si fondono in un vero quadro impressionista. La frazione di Salionze ha anch’essa importanza storica per l’incontro che avviene nel 452 tra Attila Re degli Unni e Papa Leone Magno, giunto da Roma per arrestarne le devastanti scorrerie; tale incontro viene rievocato ogni anno durante la sagra paesana a metà del mese di luglio. I piatti tipici valeggiani sono profondamente legati alla tradizione del territorio, con grande attenzione alla qualità degli ingredienti e alla loro genuinità. Tra questi, i famosissimi tortellini di Valeggio e alcuni piatti di pesce d’acqua dolce, come il luccio in salsa. In alcuni agriturismi e pastifici della zona è possibile vivere l’esperienza di imparare l’arte della preparazione dei tortellini.

Info e contatti: www.valeggio.com/proloco

Custoza

Frazione del comune di Sommacampagna, Custoza è conosciuta ai più per le due omonime battaglie, del 1848 e del 1866, che videro le colline costellarsi di truppe, giovani ragazzi che combattevano, da una parte per unire l’Italia, dall’altra per rafforzare l’impero austro-ungarico. Migliaia le vittime, di ambi gli schieramenti, che vennero sepolte in fosse comuni. Nel 1875 Don Gaetano Pivatelli, parroco di Custoza, chiese al Re d’Italia e all’Imperatore d’Austria di costruire un luogo che conservasse dignitosamente i resti dei caduti. Il 24 giugno 1879 fu inaugurato l’Ossario di Custoza, alla presenza del principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta e di rappresentanti dell’impero asburgico. Il monumento svetta sul colle del Belvedere, visibile da tutti i territori coinvolti dalla battaglia. Oggi l’Ossario di Custoza ospita un nuovo allestimento museale e multimediale del sito, con un linguaggio moderno e ricco di contenuti. Sono presenti elenchi, non esaustivi, di nominativi dei caduti qui custoditi, provenienti da tutta Italia, ma anche dai territori dell’ex Impero Asburgico.

Info e contatti: www.ossariocustoza.itwww.solferinoesanmartino.it/progetto-torelli/ricerca

Custoza è conosciuta anche per il vino bianco, che 50 anni fa ottenne la denominazione di origine controllata DOC, e per il Broccoletto di Custoza, presìdio Slow Food celebrato con una manifestazione dedicata nei mesi di gennaio e febbraio. Broccoletto di Custoza: www.broccolettodicustoza.itwww.prolococustoza.it

Sandrà

Passiamo da questa frazione del comune di Castelnuovo del Garda, per raccontare un’altra perla veronese, che qui è stata ben valorizzata e dove il visitatore può conoscerne qualche curiosità: il patrimonio della Scuola Campanaria Veronese.

A Verona, crocevia delle vie cardinali di comunicazione, l’arte campanaria esiste almeno dal VII° secolo e da allora la città ha rappresentato un’importante punto di riferimento nel mondo delle campane. Questo sia per numero e mole delle realizzazioni nel corso dei secoli che per l’indiscusso pregio acustico ed artistico dei bronzi locali, prodotti da una cinquantina di dinastie di fonditori succedutesi negli anni. Quasi a complemento di ciò, nei secoli, hanno coesistito diverse tecniche di suono delle campane, dal carillon (in gergo “campanò”), ai rintocchi ordinati, per finire al Sistema veronese. Quest’ultimo, sviluppatosi nel XVIII secolo presso la chiesa di San Giorgio in Braida a Verona, è l’unico metodo al mondo che permette di eseguire vera e propria musica mediante opportune rotazioni dei bronzi e viene tutt’oggi praticato nell’intera diocesi.

Nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea di Sandrà, è stato recentemente allestito un piccolo percorso espositivo, che illustra l’arte campanaria veronese (riconosciuta nel mese di dicembre 2024 come patrimonio Unesco) e, se siete fortunati, potreste assistere a qualche concerto tenuto dalle squadre campanarie della zona!

Info e contatti: www.scuolacampanariaverona.itwww.psandra.it

Scopri il Lago di Garda e il suo entroterra: www.lagodigardaveneto.comwww.funiviedelbaldo.itwww.terredelcustoza.com

San Giorgio di Valpolicella

Questa piccola frazione di Sant’Ambrogio di Valpolicella, conosciuta San Giorgio di Valpolicella o San Giorgio Ingannapoltron, deve il suo nome alla posizione particolare su un’altura che un tempo era difficile da raggiungere. Nonostante dal basso sembri molto vicina, il cammino per arrivarci era lungo e faticoso, tanto che, secondo la tradizione, “inganna il poltrone”!

Questo è un borgo che fa parte della rete dei Borghi più belli d’Italia e offre una vista panoramica sull’intera Valpolicella, raccontando la tradizione dell’escavazione del marmo rosso di Verona. Qui si intrecciano architetture tipiche e coltivazioni curate con maestria.

Una delle principali attrazioni è la Pieve romanica, una delle trenta pievi sparse tra il Garda, l’entroterra e la Valpolicella. Le pietre di questa pieve raccontano una storia millenaria, con dipinti e sculture che narrano di un dialogo continuo tra architettura, società, fede e natura.

La Pieve è visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00, esclusi gli orari delle celebrazioni liturgiche, e la domenica e nei giorni festivi alle ore 11.00.

Info e contatti: www.upsantadome.it

Fumane e la preistoria

La Grotta di Fumane è uno dei più importanti siti archeologici preistorici d’Europa. Le ricche testimonianze ritrovate forniscono indizi eccezionali sulla vita, la tecnologia e il comportamento simbolico dell’umanità in Valpolicella per oltre 170mila anni, come le tracce di ornamenti realizzati con le piume di uccelli rapaci dei neandertaliani e la straordinaria Pietra dello Sciamano dei primi Homo sapiens. Grotta di Fumane propone percorsi di visita per tutte le età. Ogni anno Grotta di Fumane organizza eventi legati alla preistoria e alle eccellenze del territorio, in collaborazione con la rete di partner del sito, intrecciando cultura, natura ed enogastronomia. Aperta il sabato e la domenica, da marzo a ottobre.

Info e contatti: https://grottadifumane.it

Pescantina Medaglia d’oro al merito civile

La popolazione di Pescantina, durante l’ultimo conflitto mondiale, dando testimonianza dei più elevati sentimenti di solidarietà e di fratellanza umana, si adoperò instancabilmente per dare conforto, per alleviare la sete e la fame e, talvolta, favorire la fuga dei militari prigionieri, rinchiusi nelle “tradotte” dirette verso i lager tedeschi. Accoglieva, col ritorno alla pace, centinaia di migliaia di deportati, di reduci e di internati nei campi di lavoro e di sterminio, offrendo assistenza medica, cibo, capi vestiario e ridonando loro fiducia e speranza di vita. Ammirevole esempio di straordinaria abnegazione, e di umanesimo fondato sui più alti valori cristiani e di condivisione delle altrui sofferenze. 1943-1947 Pescantina (VR).

È con queste parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riconobbe nel 2007 a Pescantina la Medaglia d’onore al merito civile. Da qui sono passate centinaia di migliaia di cittadini italiani, diretti o di ritorno dai lager nazisti. Pescantina è un luogo della Memoria e delle radici per quasi tutte le famiglie italiane. Questa storia è testimoniata dalla presenza del Monumento agli Ex Internati dei lager nazisti, nella frazione di Balconi. Il monumento si trova nei pressi della vecchia stazione di Balconi, in via Brizzi 22.

Scopri la Valpolicella e la Val d’Adige: www.infovalpolicella.itwww.visitvaldadige.com

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