L'esperienza
Itinerario che porta il turista a immergersi nei luoghi del cosiddetto “fronte dolomitico”, la linea di confine che durante la Grande Guerra separava l’Italia dall’Impero Austro-Ungarico.
Si sviluppa nella parte nord della Provincia di Belluno, dove tra maestose cime e fitte foreste si combatterono italiani e austro ungarici per 3 lunghi anni. Trincee, forti e gallerie permetteranno al visitatore di percorrere gli stessi luoghi che più di 100 anni fa erano casa e campo di battaglia di migliaia di soldati.
Tutto questo è inserito nell’autentico e spettacolare paesaggio dolomitico, che dietro alle sue imponenti montagne nasconde anch’esso le cicatrici di un conflitto che ha inevitabilmente segnato la nostra storia.
Questo tour è pensato soprattutto per gli amanti della storia e delle escursioni nella natura, ma anche per coloro che vogliono approfondire il passato di una provincia, ai più, sconosciuta.
Il livello è semplice e adatto a tutti, ma bisogna comunque tenere in considerazione che ci si trova in ambienti di alta montagna, i quali richiedono un certo abbigliamento.
In pillole
Itinerario
Quale miglior partenza per un itinerario nelle Dolomiti se non con la regina di queste montagne: sua maestà la Marmolada. Non tutti sanno però che prima di diventare un’importante metà turistica invernale ed estiva, la vetta più alta dei Monti Pallidi è stata un luogo fulcro della Grande Guerra.
Ci troviamo lungo il fronte dolomitico, a contatto diretto con i nemici con cui si combatte sulle pendici di questo gigante di roccia e ghiaccio, le temperature sono polari e la vita è estremamente difficile. Ma tutti combattono per la vittoria e non ci si può arrendere. Questo è ciò che balenava ogni giorno per la testa delle centinaia di soldati impiegati qui.
Voi potete immedesimarvi in ognuno di loro visitando il museo situato all’incredibile altitudine di 3000 metri! Qui trovate una ricca esposizione di reperti restituiti dal nevaio, accompagnati da video e pannelli esplicativi che vi raccontano ogni minimo dettaglio della vita dei combattenti. Una parte da non perdersi è sicuramente quella dedicata alla “Città di Ghiaccio”, un’incredibile opera ingegneristica creata dagli austriaci e costituita da un labirinto di cunicoli e gallerie nell’enorme cupola di neve.
Per raggiungere il rifugio il punto di partenza è Malga Ciapela: da qui dovete prendere la funivia che vi porta fino a Punta Serauta, dove è ubicato il “Museo Marmolada Grande Guerra 3000m”.
Indirizzo: Museo Marmolada Grande Guerra 3000 M, 32023 Rocca Pietore BL
Punti di appoggio consigliati: Rocca Pietore, Caprile, Alleghe, Selva di Cadore, Colle Santa Lucia
Link utili: https://www.museomarmoladagrandeguerra.com/; https://www.visitmarmolada.com/
Valparola e i forti austriaci
In quest’area, all’estremo nord della provincia di Belluno, sono presenti alcune importanti strutture fortificate austriache tutt’oggi ben conservate.
Tra tutte spicca sicuramente il Forte Tre Sassi, adibito a museo e ricco di reperti trovati e raccolti nelle zone circostanti.
Nel caso vogliate spingervi oltre, potete recarvi a piedi nella vicina Edelweiss Stellung (Postazione Edelweiss), un antico villaggio che ospitava i soldati durante la guerra. Le sei baracche che lo compongono sono state recentemente ripristinate e per voi sarà come fare un tuffo nel passato.
Indirizzo: Forte Tre Sassi, SP 24 del Passo Valparola, 32043 Cortina d’Ampezzo BL; Edelweiß Stellung/Postazione Edelweiss, 32020 Livinallongo del Col di Lana BL
Link utili: https://www.cortinamuseoguerra.it/il-forte-tre-sassi/
5 Torri, a spasso tra le trincee
Con la visita al Forte Tre Sassi e all’Edelweiss Stellung vi siete immersi nella routine quotidiana di un soldato austriaco del tempo. Ora ci spostiamo dall’altro lato, sul fronte italiano, a ridosso del Gruppo del Nuvolau. Gli italiani, in ascesa verso la Val Badia, dovevano sconfiggere gli avamposti austriaci situati sul Valparola e le montagne circostanti. Allo stesso tempo però dovevano controllare i movimenti delle truppe austriache, per difendersi da eventuali offensive da altre linee. A questo problema ci ha pensato la natura, perché la zona tra Forcella Averau e le 5 Torri consentiva ai nostri soldati di vigilare, oltre che sul già citato Valparola, anche sulla Val Cordevole, sull’Alta Val Badia e sull’area Col di Lana – Settsass. L’area fu operativa dal giugno del 1915 e ci permise di cacciare i nemici dal Valparola e dal soprastante Lagazuoi, ottenendo un importante passo in avanti verso la vittoria.
Oggi potete liberamente esplorare e addentrarvi nel labirinto di trincee, postazioni e magazzini per viveri, conoscendo anche il tipo di vita che svolgevano le batterie italiane. Ci sono più percorsi, tutti di diversa durata, ma nessuno che richiede importanti doti atletiche.
Per maggiori informazioni riguardo l’accessibilità, i percorsi di visita e i periodi consigliati per farla, visitate il link al sito qua sotto!
Indirizzo: Cinque Torri Piazzale R, 32043, Cortina d’Ampezzo BL
Link utili: https://5torri.it/IT/p24-Il-museo-della-Grande-Guerra
Punti di appoggio consigliati: Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana
Oggi vi trovate al cospetto del simbolo delle Dolomiti, le Tre Cime di Lavaredo, l’esempio lampante della particolarità geologica e morfologica di queste montagne. Tuttavia vi chiediamo di spostare il vostro sguardo leggermente a lato e in basso. Ecco. Ora avete di fronte un monte da forma e altezza molto meno appariscenti rispetto ai giganti che lo circondano…
Esso è il monte Piana ed è stato uno dei più importanti campi di battaglia della Grande Guerra. Sulla sua sommità non si fa un passo senza incappare in qualcosa che ricordi il conflitto. La stessa aria che si respira porta con sé tutto il vissuto di questo luogo celebre in cui molti sono caduti, ma mai nessuno verrà dimenticato.
L’escursione può essere svolta a piedi grazie a un facile percorso di circa 1.40h da Misurina (seguendo l’antica mulattiera creata dagli italiani durante il conflitto) oppure si può utilizzare il comodo servizio navetta offerto dal medesimo punto di partenza. Giunti in cima, oltre al museo a cielo aperto, è possibile visitare un piccolo allestimento di reperti all’interno del Rifugio Angelo Bosi.
Indirizzo: Misurina, 32041 Auronzo di Cadore BL
Link utili: https://auronzomisurina.it/misurina/; https://www.montepiana.com/
Punti di appoggio consigliati: Cortina d’Ampezzo, Auronzo di Cadore
Come attività odierna vi proponiamo un’escursione presso un suggestivo altopiano, isolato tra le cime delle Marmarole e popolato solo in estate da mandrie e greggi. Stiamo parlando di Pian dei Buoi.
La vostra avventura comincia prima che ve lo aspettiate: infatti la stretta strada del Genio Militare, che da Lozzo di Cadore vi porta a destinazione, è la stessa costruita dai militari nei primi del Novecento. Essendo di notevole importanza, essa doveva essere nascosta al nemico e di difficile percorrenza. Lo noterete sicuramente da come si inerpica per costoni mozzafiato e impervi pendii.
Terminata la salita, la vista che vi si apre dinanzi non ha paragoni: dalle Marmarole fino alle Tre Cime e al Cridola, una terrazza sul paradiso terrestre. Voi penserete che sia tutto qui, ma le Dolomiti Bellunesi riservano sempre sorprese…ci credete se vi diciamo che siete solo all’inizio?
Dirigetevi ora verso Col Vidàl. Nonostante la pace regni sovrana, in questi luoghi non sarete mai soli: i buoi e le pecore al pascolo vi terranno sempre compagnia.
Giunti alla meta potrete liberamente visitare il Forte e le casermette circostanti. Il tutto è stato recentemente ristrutturato per rendere il turismo ancora più forte e immersivo di quanto già lo fosse.
Ora siete pronti non per visitare Pian dei Buoi, ma per viverlo e capire ciò che è stato ieri, ciò che è oggi e ciò che continuerà ad essere domani.
L’escursione può essere approcciata in diverse modalità. Noi oggi vi proponiamo due alternative:
• Salita a Pian dei Buoi con e-bike per aggiungere un tocco sportivo alla vostra gita;
• Normale salita in automobile a Pian dei Buoi.
ATTENZIONE: la strada del Genio Militare è a senso unico alternato e segue gli orari sottostanti:
• dalle 9 alle 13 – SOLO SALITA
• dalle 14 alle 17 – SOLO DISCESA
• dalle 17 alle 8 – TRANSITO CONSENTITO IN ENTRAMBI I SENSI (per le auto prestare comunque molta attenzione)
Possibilità di noleggio biciclette a Tai di Cadore (Pieve di Cadore)
Indirizzo: Parco della Memoria di Pian dei Buoi, 32040 Lozzo di Cadore BL
Link utili: https://www.cosafareincadore.it/pian-dei-buoi-percorsi-rifugio-ciareido-col-vidal/
Punti di appoggio consigliati: Lozzo di Cadore, Domegge di Cadore, Calalzo di Cadore, Pieve di Cadore
Siete arrivati all’ultimo giorno del nostro itinerario e la vostra fame di panorami e montagne non è ancora stata saziata? Non preoccupatevi, ci pensiamo noi a servirvi il miglior dessert che possiate mai avere.
L’ultima portata di questo lungo banchetto si chiama Monte Rite. Questo “panettone” (per rimanere in tema dolci) è una cima molto semplice da ascendere e quasi “rotondeggiante”! Durante la Grande Guerra furono anche eretti un forte e una caserma sulla sua sommità. Perché? Il motivo sta proprio nella miglior caratteristica che offre questa vetta: la vista a tuttotondo. Da qui, infatti, è possibile vedere la sottostante Valle del Boite, la Conca d’Ampezzo e la Val di Zoldo. Inoltre potete ammirare tutti i più importanti picchi dolomitici…vi sembrerà quasi di poterli toccare. “What else?” diceva una famosa pubblicità…
Ad oggi il Forte del Monte Rite è stato riorganizzato in Museo delle Nuvole, una mostra appartenente a Reinhold Messner, volta agli appassionati della montagna “pura”.
Per raggiungere tutto ciò, si parte dal passo Cibiana e lì si può decidere se salire a piedi tramite la mulattiera (sempre di epoca bellica) oppure farsi trasportare comodamente con un fuoristrada!
Indirizzo: Monte Rite, 32040 Cibiana di Cadore BL
Link utili: https://www.dolomiti.org/it/cadore/esperienze/trekking/escursione-rifugio-monte-rite-cibiana-di-cadore/; https://www.frontedolomitico.it/Storia/forti/rite.html
Punti di appoggio consigliati: Cibiana di Cadore, Venas di Cadore, Valle di Cadore, Pieve di Cadore, Vodo di Cadore, Borca di Cadore
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